
Pensi che in Italia le attività legate alla ristorazione sono in salute o stanno per morire?
Puoi consultare dati statistici e analisi di mercato, ma per rispondere correttamente a questo quesito è sufficiente anche solo aprire gli occhi.
Il mio intento è quello di aiutati a guardare meglio la realtà di questo mondo di cui faccio parte. Che anche tu ne sia direttamente coinvolto o meno, spero che i miei articoli ti permettano di vedere tutti i problemi, i rischi veri e gli errori che si perpetuano da anni e non accennano a “passare di moda” in questo settore.
Devi volerlo e avere coraggio, oppure essere solamente curioso.
Se avrai pazienza e costanza di seguirmi in questo viaggio, ti mostrerò tutti i vicoli ciechi in cui ti condurranno le abitudini malsane che ci hanno tramandato, e gli errori e gli sbagli che siamo soliti commettere per uscire da queste situazioni.
Ti svelerò anche come è possibile fare diversamente e con risultati migliori.
Chi ha un locale e gli sta girando tutto bene, ha clienti in abbondanza tutti i giorni, produce utili soddisfacenti e paga le tasse dovute, probabilmente può abbandonare qui. Fa parte di una minoranza particolare e “illuminata” che non ha sicuramente bisogno di leggere quello che scrivo io e neppure qualcun altro (forse).
Il mio intento è rivolgermi agli altri che so per certo essere la maggioranza.
Ho vissuto per più di 20 anni nel mondo della ristorazione e ci vivo tuttora. Posso con “orgoglio” affermare che nel tempo ho sbagliato tutto lo “sbagliabile” possibile e gli errori che non ho fatto io li ho visti fare in prima persona da altri.
Il problema più grosso di tutti che ho dovuto superare, è stato quello di capire che non ero il solo a fare certi sbagli.
Quando ho scoperto che avevo abbondante compagnia e che anche altri, persone come te e come me, campavano in situazioni simili alle mie, ho capito che tutti abbiamo delle “colpe”: ho capito che c’era qualcosa in più dietro ad un “semplice” sbaglio personale.
Ci tengo a precisare che non sto prendendo in esame attività allo sfascio, anzi i protagonisti dei miei racconti e delle mie analisi sono sempre locali che ho posseduto, in cui ho lavorato o che ho potuto vedere da molto vicino, legati in qualche modo alla ristorazione e che sono vivi. Funzionano o funzionavano bene!
Sono quelli che ciclicamente hanno alti e bassi, possono vantare momenti in cui sono di moda ma devono digerire anche periodi di “vacche magre”.
Numericamente in Italia sono la maggioranza e indipendentemente dalla tipologia di cibo o di bevande servite sono accomunati da caratteristiche gestionali simili. I proprietari raccontano storie che si assomigliano molto, dall’origine che hanno avuto al percorso che hanno seguito…
E la mia è molto simile a quella di chiunque abbia posseduto un locale.
Questo genere di attività sono nate grazie alla passione e alle competenze tecnico-alimentari del titolare che spesso ha creato un luogo unico facendo assorbire la propria personalità ad ogni oggetto presente in sala, al bar e in cucina.
In seguito ci siamo trovati tutti a condurre un azienda senza esserne davvero consapevoli, e abbiamo dovuto imparare a risolvere problemi, ricoprire ruoli o trovare soluzioni rapide attingendo alle nostre conoscenze personali, che purtroppo non sempre si sono rivelate adeguate o all’altezza.
Personalmente infatti, avevo troppo spesso perpetrato un “abitudine” altrui. Avevo agito solo seguendo i passi e gli schemi abituali nel nostro settore, quello che fanno tutti, quello che ho imparato quando ero sotto qualcun altro. Una sorta di tradizione consolidata e purtroppo, col tempo, divenuta malsana.
Questa presa di coscienza è stata montagna più alta da scalare ma anche la più emozionante: giunto in cima ho avuto la sensazione di aver finalmente “capito” qualcosa, e mi ha dato la spinta per continuare ad andare più a fondo.
Spero succeda anche a te.
Spero che troverai il coraggio e proverai ad abbassare le mani che hai davanti agli occhi per guardare meglio e finalmente vedere.
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